Biografia
Sin da piccola ama disegnare, attenta in maniera particolare alle creature libere. Eseguiti gli studi accademici di arte e restauro a Firenze, poco più che ventenne torna a Spello dove apre il suo primo studio.
Si avvicina così a tutti i Santi e Beati scoprendoli nei vecchi affreschi da restaurare nelle piccole chiese riportandoli all’antico splendore. Ne studia a fondo la loro vita e ben presto non avranno più segreti per lei. E le Madonne, quelle sue splendide Madonne sia con il Bambino che vedute in maniera solitaria, raggiungono una particolare bellezza tanto da attirare l’interesse della critica dell’arte.
Ha dipinto una scena di sapore francescano nel cuore della storica Basilica d’Assisi (una giovane ragazza alla quale i frati francescani hanno permesso di eseguire un affresco murale di tale importanza). Da allora in poi si contano innumerevoli affreschi su parete e anche su tavola, la fama che merita la giovane artista si è centuplicata, la sua notorietà è decretata dalla critica.
Ma Capitini non perde quella sua semplicità che l’ha sempre contraddistinta. Nel corso degli anni si dedica alla pittura dei Santi e dei Beati, senza abbondare tuttavia quella parte di arte profana fatta di splendidi nudi femminili e maschili. I suoi affreschi sono comunque improntati alla ricerca della massima spiritualità.
Arte
C’è negli affreschi della ragazza di Assisi una volontà di esprimere una sensazione che le urge dall’interno in una costante introspezione per cercare di scoprire sé stessa. È partendo dalla sua vita che possiamo renderci conto della sua genuinità del suo concepire e scoprire l’arte come comunicazione, della coerenza di rimanere indifferente al richiamo delle sirene delle mode storico artistiche di certi periodi.
Capitini è andata sempre per la sua strada convinta di ciò che stava facendo, certa che il suo lavoro serio e impegnato avrebbe dato risultati positivi. La pittrice nasce ad Assisi, in quella terra benedetta da Dio che dette i natali a San Francesco e Santa Chiara, dei quali iniziò a seguire le tracce nel suo lavoro. La spiritualità che pervade l’ambiente in cui ella cresce non può che fare di lei una persona sensibile, attenta ai lavori più importanti, che poi si ritrovano nella maggior parte della sua grande produzione artistica.
Il progetto di Francesca Capitini è la naturale presa di coscienza della sua vita, della sua personalità, del suo rapporto con la pittura, del suo modo di fare arte e di comunicare.
L’atmosfera di ogni quadro ha un respiro lento composto da tessiture colorate. I soggetti risultano inseriti in un ambiente nel quale si armonizzano luci policrome, che sembrano emanazioni delle immagini protagoniste. Viene da credere che le immagini si formino nell’attenzione del lettore e provengano dalla deriva del tempo.
Il disegno è spesso essenziale, si limita ai motivi principali eppure dice tutto. Certe opere pittoriche recano frammenti di scrittura e figure con volti, che affiorano con luce quasi cinerea su un soffio di verde o un velo d’arancione. Questi dipinti, realizzati a fresco o su intonaco, hanno luci antiche, ma pure nuove, sono quelle della verità e delle emozioni.
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